23 gennaio 2011
Questa volta tocca alla sala.
Luogo dell’incontro, della conversazione, del dialogo per chi è entrato nella nostra casa e ci viene a visitare, per l’ospite ma anche per la famiglia.
È lo spazio predisposto all’ascolto dell’altro accogliendone la sua realtà, ma è anche il luogo dove farsi ascoltare, dove narrarsi..dove scambiare pensieri, idee, opinioni.
“Questo aspetto assume un’importanza fondamentale nelle relazioni familiari, nella possibilità di ricreare, dopo le corse e le fatiche quotidiane, il clima specifico della propria famiglia. È luogo di RICREAZIONE, dove ci si ricarica e rigenera per affrontare con la propria identità il confronto e il dialogo con tutti”(Dal libro ” Si seppe che Gesù era in casa” Barbon/Paganelli EDB).
Le prime nostre riflessioni: Sono luogo di incontro le nostre sale? quanto e quando si dialoga in famiglia? Sappiamo ascoltare? Quando arriva un ospite come mi comporto? Lo metto a suo agio o non mi risparmio a creare situazioni di attrito?
E ancora: nel dialogo quanto sono disposto ad aprirmi alla sorpresa e al mistero che l’altro porta con sé . Quanto so cogliere la speranza che da ogni incontro può nascere e che ognuno di noi può trasmettere all’altro ?
Ma il concetto di dialogo e di scambio nella nostra vita non deve essere circoscritto in un ambiente fisico ma, come l’ospitalità di Abramo , il suo mettersi a completo servizio per gli ospiti, si esprime in una tenda mobile, così la sala, luogo di incontro nelle nostre case, bisogna portarla dietro e dentro noi. È una dimensione del cuore che dovrebbe arricchire le nostre giornate: lo straniero porta un mistero perché in lui c’è la voce di Dio che attraverso le persone si manifesta , si rende vivo e presente.
Riflettiamo su come per ascoltare sia indispensabile la disponibilità all’ascolto rapportandosi all’altro con semplicità e sincerità.
La sala è anche luogo dove si celebrano le feste di una famiglia , attraverso le quali si riscoprono valori quali l’unione , la condivisione, la gioia dello stare insieme. La festa riaccende le speranze e le amicizie , rende concreta la comunione familiare perché è davvero festa se tutti vi partecipano e si impegnano perché riesca al meglio, La festa rinnova interiormente perchè tocca e consolida le corde della propria spiritualità: dove c’è festa c’è la presenza di Dio.
Per tutti questi motivi la festa assume una valenza fortemente educativa nei confronti dei nostri figli perché momento di profonda convivenza umana e spirituale, di allegria libera e gratuita. Quale migliore esperienza educativa?
Approfondiamo insieme su quanto davvero nelle nostre sale domina il dialogo e lo scambio piuttosto che un altro elemento spesso centrale in questo luogo: la televisione.
Si riflette su quanto valga il modello offerto dai genitori su quanto tempo noi dedichiamo a tale diversivo. La lettura di un libro si è rivelata per alcuni di noi alternativa e di esempio seguito dai figli.
Un uso buono ed equilibrato della TV può essere anche scegliere democraticamente quale programma vedere, guardarlo e discuterne dopo insieme sviluppando così l’abitudine ad un uso critico e non passivo del mezzo televisivo.
Si potrebbe decidere che una sera a settimana si rinunci alla tv per dedicarla al dialogo, ad un incontro o a una lettura o perché no? ..alla preghiera…
Qualcuno di noi chiede come mai altre religioni dedicano più tempo alla preghiera comunitaria in famiglia mentre per noi cristiani è una modalità spesso sconosciuta.
Una candela accesa e la famiglia riunita per pregare è un piccolo grande segnale che Dio c’è ed è accolto da tutti i familiari che nella condivisione lo rendono vivo e presente.
Ammonisce don Luigi “Spesso abbiamo falsi pudori nel raccontare come Dio lavora nella nostra vita”!
E crediamo, con un po’ di stupore misto ad amarezza, che forse ci sia del vero in questa asserzione
Allora , nelle nostre sale, spegniamo la TV e accendiamo una candela.
È un esempio che senz’altro rimarrà nella memoria dei nostri figli e dal quale, prima o poi, nel percorso della loro vita, vi attingeranno risorse e significati
Ci lasciamo con un impegno:
Porsi in un atteggiamento di vero ascolto nei confronti degli altri!
Prossimo incontro 27 febbraio ore 15,00 per fermarci nella camera da letto.
Gruppo Famiglie San Giorgio