Epifania del Signore
ANNUNCIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Tale uso è da connettere alle lettere festali che da Alessandria, luogo dove gli studi astronomici erano particolarmente fiorenti, venivano inviate alle Chiese per notificare la data della celebrazione solenne della Pasqua. Fu il Concilio di Nicea a stabilire che fosse il patriarca della metropoli egiziana ad assolvere questo incarico.
L’attuale prassi celebrativa ha naturalmente sfumato l’esigenza di trasmettere a tutte le Chiese il computo astronomico delle date delle feste mobili del calendario liturgico, evidenziando invece come la piena manifestazione (cioè l’Epifania) di Gesù Cristo, Verbo di Dio e Salvatore del mondo, adombrata nella sua Epifania ai santi Magi, si sveli e si realizzi pienamente con la sua Pasqua di morte, sepoltura e risurrezione.
A Milano ricordano che Sant’Ambrogio, in questo giorno, oltre ad annunciare la Pasqua annotava il nome di coloro che avrebbero dovuto essere battezzati nella veglia di Risurrezione. E si narra di una volta in cui il futuro patrono affermò sconsolato: “Ho tratto le reti fin dall’Epifania, ma esse sono rimaste vuote”.